lunedì 30 agosto 2010

Vita da Ostello

Hi Jail Ottawa hostel

Una delle cose a cui non riesco dare un giudizio e la vita da Ostello, ci sono alcuni momenti in cui Odio essere qui ma poi altri momenti in cui sono felice dell'esperienza che sto vivendo.
Credo di essere fortunato per l'ostello che ho trovato che essendo una ex prigione è molto particolare. Le porte per entrare in stanza hanno le sbarre e cosi tutte le finestre, le scale hanno le reti anti suicidio e per rendere più caratteristico il tutto ci sono foto segnaletiche ovunque. Pur essendo tutto sommato molto spartano l'ostello è tenuto bene, le pulizie vengono fatte ogni mattina ed è sempre tutto in ordine. Il fatto di potersi cucinare quello che si vuole e di aver la possibilità di tenere le tue cose in un enorme stanza frigo è semplicemente fantastico, l'unica cosa che devo ancora provare è la lavatrice a gettoni.
L'ingresso della mio dormitorio

La cucina
 Il lato peggiore di questa esperienza non è per niente il fatto di dover dividere la stanza con altri 5 sconosciuti, la cosa più brutta è che appena cominci a conoscere qualcuno è già tempo che lui parta, altri compagni di stanza arrivano e si ricomincia tutto da capo, è anche capitato che alcuni arrivassero alla sera dormissero e al mattino se ne fossero già andati. Questo che è il lato negativo è allo stesso tempo anche il lato positivo, perché in questo modo conosci, anche se per poco, un sacco di persone e almeno per un limitato periodo di tempo conoscere diverse culture. Fino ad ora posso dire di aver dormito con ben 16 persone (in soli 5 giorni). Il più duraturo è un ragazzo Danese, anche lui come me starà qui per un semestre e sta aspettando che gli diano la stanza allo studentato, unico problema? Sembra non voler fare amicizia è taciturno e solitario, forse è perché andrà a studiare all'università di Ottawa che è la rivale della Carleton University oppure perché studiando letteratura è programmato per restare nel suo mondo. Ho legato anche con un ragazzo tedesco di Dresda, un ingegnere elettrico che non parla molto bene inglese ma molto simpatico, lui è rimasto qui per 2 notti poi se n'è andato. Infine sono arrivati gli Australiani. Gli australiani sono strani, ragionano come un branco. Sono arrivati ieri, sono in 4 quindi hanno monopolizzato la stanza, li ho odiati perché hanno fatto casino in stanza fino a tarda notte. Ho detto che ragionano come un branco perché appena sono entrato in stanza dopo che loro erano arrivati nessuno aveva salutato o si era presentato. Mentre sistemo il mio letto entra quello che credo sia il capogruppo, lui saluta si presenta e cominciamo a chiacchierare, solo in quel momento tutti gli altri ragazzi si presentano. Un altra cosa strana è successo questa mattina. Quasi tutti i ragazzi si erano svegliati presto, e si sono messi a usare il computer o ad ascoltare musica, ma solo quando il “capobranco” si è svegliato allora si sono preparati per uscire.ritornando al discorso del fare amicizia, sembra che legare con la gente con cui si condivide la camera sia l'unico modo per conoscere qualcuno e questo per colpa dei computer. Cosa c'entrano i computer? bhè ad esempio nel momento in cui sto scrivendo sono nella stanza comune dell'ostello ovvero quella dove mangi, dove se vuoi puoi ordinare da bere al bar ecc. Sempre in questo momento con me ci sono altre 7 persone sedute ai vari tavoli e ogniuna di queste persone (io compreso) hanno un computer davanti a loro, la cosa impressionante è che neanche si staccano per mangiare, difatti mangiano e bevono le birre che ordinano con gli occhi puntati sullo schermo. Ad ogni modo ho ancora altre 5 notti da passare in questo ostello chissà che altri incontri potrò fare!!

Me in prison
Il corridio per la mia cella

sabato 28 agosto 2010

Una Capitale che non sembra una Capitale, in una Nazione senza storia

Il Parlamento


In questi giorni ho visitato Ottawa, oramai posso dire di conoscere il centro come le mie tasche, difatti da vedere c'è veramente molto poco. Girovagando per la città si percepisce come tutti gli edifici, le strade e la città stessa siano molto recenti. Differentemente dalle città europee, Ottawa non ha in così detto “centro storico” da cui si sviluppa, il centro qui altro non è che un quadrato che racchiude al suo centro la sede principale del commercio. A proposito di commercio, qui in Canada quando vai alla cassa a pagare o a volte quando entri in un negozio ti dicono “Ciao, come va?” con un entusiasmo tale che ti fa pensare di aver già conosciuto il\la commesso\a, in realtà è solo una forma di cortesia, nessuno si aspetta una risposta ed è bello vedere lo sconcerto nelle loro facce quando si risponde “io bene e te?”
in ricordo dei nativi trucidati
Centro nevralgico del turismo di questa città sono le istituzioni, tipo il Parlamento, che è immenso e sorge su una collina circondata da una foresta. Si susseguono poi la corte suprema di giustizia e il palazzo della confederazione. Interessante è vedere come ad ogni posto ritenuto interessante ci sia una targhetta commemorativa, così puoi sapere come e quando è stato costruito un canale nel 1890 (per far passare le navi, pensa te) , perché esiste  un palazzo detto Press Building (Perché quando facevano le conferenze stampa in parlamento non ci stavano) oppure perché ci sono delle statue di dei pompieri davanti al municipio (per ricordare i nostri eroi, tra l'altro la data di inaugurazione è 11 settembre 2009 forse prendono in prestito anche la storia altrui), c'è addirittura un monumento dedicato ai diritti umani, ovvero 4 pietre davanti al municipio.
il monumento ai pompieri

Un'altra stranezza della città è il fatto che c'è una quantità allucinante di ristoranti fast food molti dei quali aperti anche 24h si 24, sembra che i canadesi abbiano paura di rimanere senza mangiare. Ad ogni modo la città è molto verde, ed è piena di parchi e parchetti pieni di panchine dove potersi fermare e rilassarsi un po. Ci sono anche molti scoiattoli sia marroncini che neri che gareggiano contro i piccioni per raccogliere il cibo, ieri ad esempio ho visto un piccione farsi rubare in pezzetto di pane da uno scoiattolo, molto divertente.
scoiattolo nero
monumento ai diritti umani


giovedì 26 agosto 2010

Il Lungo Viaggio to the Other Side

Aereo
Giorno 0, h 13.21 Orario di Ottawa


Sto vivendo un giorno in cui sembra che il sole non tramonti mai.
Mentre scrivo, sono ancora in aereo e secondo il piano di volo tra un'ora si dovrebbe atterrare. Ma cominciamo dall'inizio. Questa mattina, differentemente dalle da quello che succede ultimamente, di svegliarmi non avevo voglia; sdraiato sul letto pensavo: "uff e se prendo l'aereo dopo?". Maledetta profezia hehe. Ad ogni modo piano piano mi mi faccio coraggio e realizzo che in realtà il tempo a mia disposizione non era poi molto e quindi decido di alzarmi. Il viaggio verso l'aeroporto è stato piuttosto tranquillo ma i problemi iniziano appena mi appresto a fare il check-in. La tipa che ti dovrebbe aiutare mi dice che siccome il volo da Francoforte a Ottawa non è con Lufthansa allora molto probabilmente avrei dovuto uscire dall'aeroporto e rifare il check-in per prendere la coincidenza; mi consiglia inoltre di far spedire la valigia direttamente a Ottawa così non dovrò perdere molto tempo. Inizia a venirmi l'Ansia!!! Per fortuna la ragazza che imbarca le valigie sistema tutto, mi stampa anche la seconda carta d'imbarco e mi fa passare la valigia che pesava ben 25 kg senza sovrapprezzo. Piccola nota mentre aspettavo in fila per imbarcare il bagaglio vedo passare il Fracasso, il prof di economia, non si è neanche fermato sa salutare,solo un cenno del capo, forse era di fretta :-).
Imbarcato il baglio c'è abbastanza tempo per prendere un caffè con mia mamma e proprio in quel momento mi accorgo di aver dimenticato la cintura. Credo cinture e aeroporti non vadano d'accordo, l'ultima volta che ho viaggiato proprio in aeroporto si era rotta la cintura che portavo  e ho dovuto prenderne un'altra e adesso succederà lo stesso.
Ad ogni modo mi metto in fila per passare i controlli di sicurezza e li, mi accorgo che il tabellone dei voli indica che il mio volo è in ritardo di 20 minuti, minuti che aumentano piano piano fino a diventare di un'ora. L'ansia cresce sempre di più, e a nulla servono le raccomandazioni del tipo al front-desk che dice che tutti i voli a Francoforte sono in ritardo per via del mal tempo. Finalmente con 1 ora e 20 minuti di ritardo ci fanno salire sull'aereo, appena decollati il capitano dice che ci è stata data una falsa informazione, difatti il motivo del ritardo era da imputare all'aeroporto di Venezia che non aveva acceso un'antenna, bho. Ad ogni modo la mia ansia sale sempre di più quando l'hostess annuncia tutte le coincidenze per cui è stato pensato qualcosa di alternativo (San Francisco, Tokyo, Detroit) ma non fa menzione a Ottawa. Chiedo informazioni e mi dice di chiedere al personale di terra una volta atterrato.
Atterriamo a Francoforte alle 13.01, sul biglietto era scritto che il bording time del volo per Ottawa era alle 12.45, cosi parlo con un tipo che ha tutti gli orari degli arei, parla un inglese con un forte accento tedesco che faccio fatica a capire, cosi decido di arrangiarmi.  Nel monitor di fronte all'uscita dall'aereo il volo per Ottawa era annunciato per 13.40,  salvezza!!!!
Rimane un mistero se il volo sia stato rimandato o se era programmato cosi dall'inizio.
Mentre mi controllano il passaporto, il controllore fa la solita battuta sul fatto che mi sono tagliato i capelli, se la ride e mi fa passare, salgo in aereo, trovo il mio posto e tadaan eccolo li davanti a me il monitor con i film!!!!
 Comincio subito a guardare che cosa offre, con disappunto noto che non ci sono molti film che devono ancora uscire nelle sale e che comunque non mi ispirano. Dopo il decollo provo subito a guardare qualcosa ma il monitor decide di non funzionare, irritato chiedo alla hostess se mi può aiutare e lei dice che dovrà riavviare il sistema e che ci vorranno 5 minuti; secondo me di minuti ce ne sono voluti 60 perché nel frattempo hanno fatto in tempo a consegnare il pranzo, le bevande, il caffè a a raccogliere tutto. Quando finalmente tutto è sistemato decido di guardare Eternal sunshine of the spotless mind" un film magnifico, che non merita per niente il titolo che gli è stato dato in italia "se mi lasci ti cancello".
Finito il film mi accorgo che non solo ci sono film, ma anche serie televisive, peccato che le uniche serie che non conoscevo e che mi sembravano interessanti non cominciassero dal primo episodio. Cosi mi metto a guardare telefilm  che già avevo visto solo per il gusto di guardarli sorvolando  l'oceano atlantico. I prescelti furono True Blood, Fringe e Glee (l'episodio dove c'è la squadra di football che balla single lady, troppo bello),
Finalmente il pilota annuncia  che il volo stava per arrivare a destinazione, e quindi iniziamo a la discesa verso Ottawa.
Arrivato all'aeroporto ho dovuto passare l'interrogatorio dell'immigrazione, tutto bene, ritiro le valigie e finalmente sono arrivato.
Aereoporto di Ottawa

La prima impressione non è stata molto positiva, l'aeroporto era vuoto, piccolo, sembrava più quello di Treviso piuttosto che l'aeroporto internazionale di una capitale. Ad ogni modo arrivare all'ostello è stato semplicissimo, a quanto pare passa solo un autobus per questo aeroporto che ti porta direttamente in centro.
L'ostello dove alloggio è una prigione, letteralmente, la camera in cui dormo è una ex cella con tanto di inferiate alle finestre a alla porte, alla sera fanno pure il Crime and Punishment tour, è proprio tutto molto carino e inquietante allo stesso tempo.
la mia stanza

Dopo essermi sistemato vado alla ricerca di una cintura e scopro che proprio di fronte all'ostello c'è un mega centro commerciale ma proprio mega di quelli che puoi perderti dentro. Trovato la cintura (è dopo aver scoperto che qui i prezzi che vedi sono senza Iva che vine aggiunta dopo con il risultato che fino a che non fai lo scontrino non puoi sapere quanto pagherai) cerco di raggiungere la casa di Laura, che mi aveva invitato a cena e visto che sembra che io non soffra di Jet-leg accetto. Dopo circa mezzora di ricerca finalmente trovo la fermata giusta dell'autobus e salgo. E qui il secondo inconveniente della giornata; difatti ad Ottawa le fermate sono annunciate a voce dal conducente, ovviamente non ho capito quando dovevo scendere e mi sono ritrovato in mezzo al nulla. Dopo aver speso circa 15 euro di telefono per capire come fare a tornare indietro, riesco finalmente a raggiungere Laura. Da qui in poi tutto è filato liscio, Laura e Cesare mi hanno inondato di informazioni, non so quanto riuscirò a ricordare, infine premurosi mi hanno accompagnato all'autobus e da li senza proemi sono ritornato all'ostello.